Oggi, 12 settembre, il maestro del fumetto erotico Milo Manara compie gli anni!
Conosciuto per il fascino sensuale delle sue tavole, è uno dei disegnatori italiani più celebri al mondo.
Irresistibile la carica erotica delle sue eroine… Le splendide e conturbanti figure femminili da lui create, sono raccolte nella collezione di stampe artistiche “Milo Manara by Comixando”, aggiornata con tanti nuovi soggetti proprio in questi giorni, in concomitanza con il compleanno dell’illustratore altoatesino.
Per consultare tutta la collezione di tele, completa dei formati disponibili, accedere al seguente Link.
Manara dice di sè…
Parlando dei suoi esordi e della sua successiva affermazione, Milo Manara in una intervista degli ultimi anni ha dichiarato: “Dopo il liceo artistico mi iscrissi alla Facoltà di Architettura di Venezia, ma la mia vocazione restava la pittura. Erano gli anni che vanno genericamente sotto la sigla “68”: gli anni della contestazione. Contestazione che vissi in prima linea per quello che riguardava la Biennale d’Arte. “No all’arte dei padroni”.
In realtà, con quegli slogan si tendeva un po’ confusamente a denunciare che le arti figurative stavano perdendo il loro ruolo sociale, restando solamente un affare per gli investitori, senza più alcuna incidenza sulla vera cultura popolare: al popolo non importava nulla dell’arte. Effettivamente erano gli anni in cui ci si accorgeva che il ruolo sociale e la funzione culturale che un tempo erano appannaggio delle arti figurative (quando la pittura era l’unica fonte iconografica, l’unico mezzo di auto-rappresentazione) erano stati ereditati dal cinema e dalla televisione. Il cinema e la televisione avevano ormai soppiantato la pittura.
Vero o no che fosse, un giovane pittore di belle speranze come mi sentivo io viveva la condizione un po’ alienante di esercitare una professione senza contatti con il prossimo, senza un ruolo sociale, culturalmente del tutto superflua. Con queste premesse, era naturale che, appena scoperti i fumetti per adulti che proprio in quegli anni cominciavano ad apparire nelle edicole, comprendessi di aver trovato la mia strada. Il fumetto, che fino ad allora, nella sua connotazione infantile, non mi aveva mai interessato, mi sembrò l’unico mezzo per esercitare una professione socialmente appagante che mi permettesse di mettere a frutto le mie inclinazione figurative.
Cominciai così a fare fumetti. Cominciai, come si conviene, dal basso, con piccoli fumetti di infima qualità che tuttavia offrirono la possibilità a me e a molti altri giovani di apprendere i rudimenti del mestiere. Poi incontrai i Maestri. Il primo fu Hugo Pratt, la persona cui devo di più, in assoluto.
A proposito delle sue celebri donne ha dichiarato: “Quando negli Stati Uniti è nato l’espressionismo astratto di Pollock e Rauschenberg, contemporaneamente si è sviluppata un’altra corrente in cui i pittori hanno ritrovato una parte del loro ruolo sociale proprio attraverso le pin-up, diventate il loro modo di stare a contatto con la gente. Mentre la pittura alta veniva definita pop art, per le pin-up non si poteva nemmeno usare la parola arte, anche se erano estremamente pop nel senso di popolari. Il camionista non si attacca sul camion un quadro di Rauschenberg o di Jasper Johns, si attacca giustamente una bella pin-up. Devo alle mie pin-up il fatto di poter ancora divertire, di essere vicino alla gente: militari, camionisti, carcerati… Le pin-up sono la stella cometa di noi fumetti”. (Fonte: biografieonline.it)